Volti della nostra storia, 2009

«Se il volto umano è solo un pezzo di carne, perché a volte irradia tanta luce? Perché ha una luminosità più radiosa del sole o del cielo?
Il volto umano mi faceva pensare a una crisalide da cui sta per liberarsi una farfalla.»
(Olivier Clément)

L’origine del nostro interesse per immagini di persone e gruppi d’altri tempi si trova nella necessità della memoria, senza la quale non possiamo vivere.
La memoria non come semplice ricordo di eventi del passato, ma come una tradizione, come una vita che ci ha preceduto, che ci dà sostanza e che siamo chiamati a far emergere nella coscienza e nella prassi, pena lo smarrimento e il vuoto interiore. Dimenticarsi vorrebbe dire, allora, lasciar cadere alcuni tratti dell’identità che ci fa vivere.
La nostra comunità locale non è nata con noi: basterebbe questa semplice constatazione per suscitare in noi il desiderio di conoscere il nostro passato, le vicende che ci hanno preceduto e le persone che le hanno rese possibili.
Dedichiamo questa mostra ai volti delle persone che ci hanno preceduto, perché nel volto è racchiuso un po’ della nostra storia, dei nostri sentimenti, delle nostre passioni: il volto è il testimone più sincero dell’irripetibilità di ciascuna persona.

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