Le Feste Quinquennali negli anni ’70
Nel 1970 il parroco, mons. Giulio Pini pensa di riprendere la sentita devozione alla reliquia della S. Croce, fissando una scadenza quinquennale. Grande entusiasmo si è manifestato nel predisporre addobbi lungo le strade dove sarebbe transitata (per la prima volta anche lungo le vie Thesauro, Ontini, Noventa, S. Gaetano) la processione che è stata ben partecipata. Erano però gli anni problematici della contestazione e del ripensamento, per cui nella preparazione si erano previsti momenti di riflessione sul tema cruciale della fede e della salvezza con una partecipazione però non sempre soddisfacente.
Le celebrazioni tornano poi regolarmente ogni cinque anni con la duplice preoccupazione: valorizzare la bella disponibilità della gente a predisporre un percorso festoso e accogliente per il passaggio della reliquia con la processione, ma aiutare anche le persone a scoprire il significato e il valore della Croce nel progetto divino della salvezza e quindi nella vita degli uomini e della società.
Nel 1975, in concomitanza con l’Anno Santo, la riflessione si è concentrata sul tema della salvezza e quindi sul significato della croce che per tutti può essere prova e sofferenza, ma per i credenti è sorgente di speranza e di vita.
(da: A. Mantovani, LA VENERAZIONE DELLA RELIQUIA DELLA S. CROCE NEI SECOLI, in Comunità, S. Eufemia, giugno 2010)
Foto: Archivio Mario Bertoli