Il caso e la necessità. Approfondimenti
Jacques Monod
Nel 2010 ricorreva il quarantennale della pubblicazione di un classico del pensiero scientifico e filosofico, “Le hasard et le nécessité”. Il suo autore, Jacques Monod, crebbe in una famiglia culturalmente stimolante, imparando l’inglese dalla madre americana ed amando l’arte e la scienza influenzato dal padre pittore, critico d’arte, appassionato di biologia e ammiratore della figura di Charles Darwin. Non a caso, in diretta prosecuzione di quest’ultimo pare collocarsi proprio Monod. Basti sapere che a ventiquattro anni il giovane Jaques, già assistente di Zoologia presso la Facoltà di Scienze della Sorbona, si unì a una spedizione scientifica diretta in Groenlandia a bordo della nave Porquoi pas?. Come non riandare con la mente allo storico viaggio attorno al mondo del giovane Darwin sul Beagle? Premio Nobel per la medicina nel 1965 per le sue ricerche di biologia molecolare, Jacques Monod morì a Cannes nel 1976.
Perché “Il caso e la necessità”?
«L’uomo finalmente sa di essere solo nell’immensità indifferente dell’Universo da cui è emerso per caso.»
Con l’affermazione sopra riportata si chiude Il caso e la necessità di Jaques Monod, un lungo saggio scritto da uno dei padri della moderna biologia molecolare. Si noti che l’Autore, premio Nobel per al medicina, vi giunge al termine di una riflessione alle cui origini non c’è un assunto filosofico, ma l’osservazione della natura e in particolare di quelle che sono state identificate come le basi biochimiche dell’incredibile evoluzione che osserviamo nel mondo degli esseri viventi.
Si tratta di una conclusione cui difficilmente il comune buon senso è disposto a dare credito: ci troviamo dunque di fronte a un’altra radicale svolta del pensiero? Un altro di quei casi in cui l’evoluzione del pensiero scientifico ci porta a rivedere, anche profondamente, alcune convinzioni che la tradizione e il buon senso sembrano additarci come indiscutibili?
Fin dalla prima pubblicazione del libro, nel 1970, l’argomento suscitò una vasta discussione, per le sue implicazioni filosofiche, esistenziale ed etiche.
A quarant’anni di distanza, anche alla luce delle incredibili possibilità tecniche di manipolazione delle cellule viventi che si sono dischiuse in tempi recenti, ci sembra opportuno offrire un’ulteriore occasione di approfondimento su un tema così essenziale per il futuro dell’umanità.